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CORRUZIONE MORTALE

27 settembre 2021

 

La corruzione è uno dei mali peggiori in Italia, difficilmente estirpabile. Infatti, e disgraziatamente, si raccoglie quello che si è seminato per secoli (tutto fuorché il Vangelo). Ma senza Vangelo si muore.

 

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«Non vi ingannate: le cattive compagnie corrompono i buoni costumi» (1Cor 15:33).

«Avete imparato, per quanto concerne la vostra condotta di prima, a spogliarvi dal vecchio uomo che si corrompe secondo le passioni ingannatrici; ad essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente, e a rivestire l’uomo nuovo che è creato all’immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità» (Ef 4:22-24).

«Lo stolto ha detto in cuor suo: “Non c’è Dio”. Sono corrotti, fanno cose abominevoli; non v’è nessuno che faccia il bene! Il Signore ha guardato dal cielo sui figli degli uomini per vedere se vi è una persona intelligente, che ricerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti sono corrotti …» (Sal 14:1-3).

«L’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà ed ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l’ingiustizia … per questo Dio li ha abbandonati all’impurità, secondo i desideri dei loro cuori, in modo da disonorare fra di loro i loro corpi … siccome non si sono curati di conoscere Dio, Dio li ha abbandonati in balìa della loro mente perversa in modo che facessero ciò che è sconveniente» (Rm 1:18,24,28).

 

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Ai cristiani secondo il N.T. dispiace assai dover notare che la gran massa degli Italiani è, sotto l’aspetto spirituale, alla deriva. La gran massa degli Italiani dimostra di non avere alcuna partecipazione al problema della vita spirituale. Si notano molta ignoranza, fatalismo e, soprattutto, falsa illusione circa l’aldilà e il giudizio conclusivo. L’ateismo impera dappertutto, paradossalmente anche tra chi si definisce vicino a Dio (pur non essendolo affatto). Certamente, se per secoli abbiamo seminato quel che abbiamo seminato (tutto fuorché il seme del Regno, il Vangelo), non bisogna sorprendersi se oggi si raccoglie male. E quel che si raccoglie è sotto gli occhi di tutti noi, in specie di coloro che amano Dio tramite la conoscenza e la pratica del Vangelo.

Ricordiamo “Tangentopoli” (dal 1992)? il nostro Paese era alle corde, in preda a confusione e incertezza. Si trattava di un momento molto delicato, in cui sentivamo parlare – a causa di ben note vicende di corruzione politica – di ravvedimento, di cambiamento, di tempi e di aria nuova. Di sicuro ciò era ed è tuttora giusto, da un punto di vista sociale e politico. Però, se vogliamo essere davvero corretti e consapevoli della gravità della cosa, occorre dire che questo rinnovamento doveva essere visto (e deve essere tuttora analizzato) sotto l’aspetto più importante: quello spirituale. Se gli Italiani fossero stati abituati a pensare che corrompere ed essere corrotti è sbagliato agli occhi di Dio (al riguardo basterebbe ricordare le decise riprensioni dei profeti biblici contro la corruzione d’Israele), allora forse non si sarebbe giunti al punto (di non ritorno?) in cui tristemente ci troviamo oggi. Gli Italiani hanno sempre pensato che tutto sia lecito, perché non esiste legge morale o spirituale che tenga. Il concetto di “Dio” non esiste, e se esistesse si disperderebbe nel pensiero che tanto – alla fin fine – Dio assolverà tutti … Quale sbaglio!

Quest’errore di prospettiva è gravido di pesantissime conseguenze: basta guardarsi attorno. Occorre, dunque, farla finita con le piccole scuse, con le bugie “minori”, con la corruzione civica, morale, religiosa. Ai cristiani spetta il compito di riferire, in modo palese e chiaro, che il Signore chiama tutti a ravvedimento (Lc 13:1-5), in quanto la salvezza non è assicurata a nessuno, meno che mai a chi fa e disfà, non curandosi affatto delle proprie nefandezze e cattiverie. Grazie al Vangelo, con timore e tremore operiamo per la salvezza nostra (Fil 2:12) e di chi ci vuole ascoltare (1Tm 4:16; Gc 5:19).

 

Arrigo Corazza