
GESÙ E LA DIGOS. IL FALLIMENTO DEL CATTOLICESIMO SECONDO IL CARDINALE RAVASI
30 Gennaio 2025
LEGGERE LA BIBBIA IN UN ANNO
8 Febbraio 20257 febbraio 2025
«Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, per conoscere le cose che Dio ci ha donate; e noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito, adattando parole spirituali a cose spirituali. Ma l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente. L’uomo spirituale, invece, giudica ogni cosa ed egli stesso non è giudicato da nessuno. Infatti “chi ha conosciuto la mente del Signore da poterlo istruire?” Ora noi abbiamo la mente di Cristo».
(1Corinzi 2:12-16)
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Allo stato attuale della documentazione in nostro possesso, non c’è certezza sulla data di nascita e morte di Gesù Cristo.
Si pensa che la Sua vita sia da porre nel torno di tempo tra il 7 – 4 a.C. e il 30 – 31 – 33 d.C.
Non si può dunque affermare che Gesù è morto nel 33 d.C.
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Tre Giubilei straordinari (1933, 1983, 2033) servono a commemorare la morte del Signore, accaduta nel 33 d.C. secondo le autorità cattoliche. Ma, come visto, questa data non è affatto accertata (il medesimo discorso vale per il 25 dicembre). Del resto, si può dire e fare tutto quello che si vuole … fino alla prova certa o no dei fatti asseriti o finché la gente ci crede.
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Il Giubileo del 2033 non è uno scherzo, una bufala, una balla, una falsa notizia (fake news, come si dice ormai comunemente). Soprattutto non è una decisione presa in questi giorni: già qualche anno fa (29 marzo 2022) monsignor Rino Fisichella, incaricato dal Papa della cura dell’evento, affermava: «Nel 2033 saranno i 2000 anni della Redenzione; pertanto, ci sarà un Giubileo straordinario, quello della redenzione». Questo annuncio è passato in sordina, ma ora – proprio durante il Giubileo ordinario del 2025 – se ne ricomincia a parlare.
Chissà quanto contenti saranno gli abitanti di Roma, dopo tutti i sacrifici patiti negli ultimi anni per i lavori preparatori al Giubileo 2025! Ma non è finita qui: proprio nel 2025 si attende nella Capitale un numero enorme (circa 35 milioni) di pellegrini / visitatori / turisti (si pensi che l’Italia ha circa 60 milioni di abitanti).
Dunque, il Giubileo del 2033 (da festeggiare non solo a Roma, ma anche nelle diocesi di tutto il mondo) sarà dedicato a commemorare la redenzione (passione, morte e risurrezione) del Signore Gesù, con un esplicito invito ai cattolici di tutto il mondo a rinnovare il cammino di fede, insieme con la promozione della pace, della giustizia e della riconciliazione tra tutti i popoli. Insomma: quello che i cristiani dovrebbero fare tutti i giorni della loro vita («Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me», Galati 2:20).
Nel 1933 si ebbe un Giubileo straordinario per i 1900 anni dalla morte del Signore, proprio nel medesimo anno in cui Hitler salì al potere regolarmente eletto dai cittadini tedeschi (molti dei quali cattolici). Sei anni più tardi, nel 1939, sarebbe iniziata la Seconda Guerra mondiale (in cui furono coinvolti moltissimi cattolici). Evidentemente, il messaggio del Giubileo del 1933 non ebbe alcuna durevole risonanza …
LE STATISTICHE DEL GIUBILEO
Dal 1475, il Giubileo ordinario si tiene ogni 25 anni; si può indire anche – all’occorrenza – il Giubileo straordinario. Esaminando le statistiche dall’anno 1900 al 2033, abbiamo il seguente quadro:
- 1900 (ordinario),
- 1925 (ordinario),
- 1933 (straordinario; 1900 anni dalla morte di Gesù),
- 1950 (ordinario),
- 1975 (ordinario),
- 1983 (straordinario; 1950 anni dalla morte di Gesù),
- 2000 (ordinario),
- 2015 (straordinario; 50 anni dalla fine del Concilio Vaticano II, 1962-1965),
- 2025 (ordinario),
- 2033 (straordinario; 2000 anni dalla morte di Gesù).
Quindi, in 133 anni abbiamo avuto / avremo 10 giubilei, di cui 6 ordinari e 4 straordinari, con una media di poco superiore ai 13 anni di distanza tra un giubileo e l’altro (invece che 25 anni). Stando alla regola dei 25 anni, i giubilei avrebbero dovuto essere soltanto poco più di 5. Ma finora ci troviamo di fronte al doppio.
Tre di questi giubilei straordinari (1933, 1983, 2033) ricorrono ogni 50 anni per ricordare la morte di Gesù nel 33 d.C. Si ripeteranno nel 2083, 2133, 2183? Ma nessuno può dire come sarà il cattolicesimo in quelle date (sempre che il Signore non torni prima a fare giustizia di tutto e tutti). Sappiamo solo che noi non ci saremo: dunque, come si suole dire seguendo Alessandro Manzoni, ai posteri l’ardua (davvero!) sentenza.
Uno di questi giubilei straordinari (2015) ha commemorato i 50 anni dalla fine del Concilio Vaticano II, 1962-1965). Si ripeterà nel 2065, 2115, 2165? Anche in questo caso, stesse conclusioni di sopra.
UN GIUDIZIO SU QUESTI DATI GIUBILARI
Nessun giudizio – seppure di massima – su un processo storico è mai semplice; tanto più quando si tratta di ricostruirlo con accuratezza.
I dati accumulati sopra non sono fini a sé stessi ma ci fanno capire – nella lunga gittata – la forza dell’evento giubilare nel pensiero e nella prassi del cattolicesimo. Dunque, il Giubileo. Presentiamo qualche idea in proposito.
- Qualcuno dirà: «Lo scopo di tale fenomeno collettivo è compattare sempre di più il cattolicesimo e le masse su Roma e verso Roma: pertanto, si troverebbe in qualche modo, prima o poi, – di fatto nel nostro caso, ogni 13 anni negli ultimi 133, dal 1900 al 2033 – un’occasione per riproporlo. È un richiamo che magnifica già quello sacramentale e un modo assai palese di ricordare ai comandati chi detiene il potere nel cattolicesimo (Roma e il Papa). I sudditi pensano di essere liberi perché fanno quello che vogliono, ma non è così e quando conta sono richiamati all’ordine. Si tratta forse di un evento che, sotto sotto, sta diventando più strutturale di quanto già non sia?» (AC).
- Alcuni, più maliziosamente, penseranno: «È una questione meramente economica, alla fin fine. La Chiesa Cattolica ha sempre bisogno di soldi, e pertanto fa tutti questi giubilei con i pellegrini che sfruttano il perfetto sistema romano di accoglienza, suo monopolio. Chi veramente ci guadagna è solo la Chiesa Cattolica» (AC).
- Altri ancora, più finemente da un punto di vista diacronico (cioè nel dispiegarsi del tempo): «È il frutto di un’antica sapienza che concerne tempi, necessità, attese … Che cosa non si fa per fare proseliti!» (Roberto Tondelli).
Altre ipotesi, sempre benvenute, si potrebbero avanzare.
TRE DOMANDE FINALI
- Perché, se la Chiesa Cattolica Apostolica Romana detiene il potere di concedere l’indulgenza plenaria (come fa durante i giubilei), non lo applica tutti i giorni dell’anno a vantaggio dei propri fedeli peccatori, che così vanno direttamente in paradiso? Il Vangelo di Gesù Cristo è valido 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno. Ed è gratis, perché non dipende da alcuno se non da Dio e si vive nell’intimità della propria fede personale (qui ritorniamo di nuovo a Galati 2:20 citato sopra) e comunitaria (Atti 2:37ss, soprattutto il v. 47).
- Una ricorrenza troppo vicina dei giubilei può nuocere o no alla Chiesa Cattolica, stancando i credenti già abbastanza assopiti e riposanti su sé stessi? Certo, è pur vero che ogni anno si festeggiano il Natale e la Pasqua e pochi si lamentano, ma avere il Giubileo cattolico troppo spesso non sarebbe dannoso, inducendo al concetto di “Tana, liberi tutti!” di commettere il peccato, tanto ci cura Santa Madre Chiesa”?
- Tuttavia, e la frittata si può girare come ci pare, non è già così?
CONCLUSIONE: IL CRISTIANO HA LA MENTE DI CRISTO
Come stanno realmente le cose circa i Giubilei cattolici? La questione rimane aperta ed è degna del massimo studio.
Sappiamo bene che non è mai facile capire appieno la mente degli uomini, mente che in questo mondo rimane sempre il panorama più bello ma misterioso e imprevedibile. Al contrario, Il cristiano, dotato della mente / pensiero (greco: noùs) di Cristo (1Corinzi 2:16), rivelatogli dalla Parola di Dio, sa quello che deve fare per compiacere Dio, il prossimo e per condursi con fede, pace e armonia durante il suo pellegrinaggio terreno in attesa della patria celeste (Ebrei 11:13-16). Ecco, la vita in Cristo è l’unico pellegrinaggio giornaliero che valga davvero la pena di intraprendere. Altro che Giubileo / pellegrinaggio cattolico a Roma! Quello lasciamolo alle capricciose e utilitaristiche decisioni della mente umana, talvolta così strambe o addirittura imperscrutabili.
Arrigo Corazza