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IL MATRIMONIO TRA OMOSESSUALI / 3

27 giugno 2015

 

Il 23 maggio 2015, il 62,1% degli Irlandesi ha legalizzato il matrimonio tra omosessuali mediante referendum popolare. È stata la prima volta nella storia.

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Dopo il referendum irlandese, anche il Parlamento Europeo di Strasburgo (8 giugno 2015) ha approvato a larga maggioranza (341 voti favorevoli, 281 contrari e 81 astensioni) un rapporto sull’uguaglianza di genere in Europa. Per la prima volta, si parla di “famiglie gay”; «il Parlamento – dice il testo – prende atto dell’evolversi della definizione di famiglia», con tutte le conseguenze che ne derivano.

Il 25 giugno 2015 la Corte Suprema degli Stati Uniti (composta di nove giudici) ha sancito la liceità dei matrimoni tra omosessuali in tutti i cinquanta stati dell’Unione (26 giugno 2015). In precedenza, la questione era lasciata ai singoli Stati, dei quali trentasette (per un totale di 70% dei cittadini statunitensi) avevano già legalizzato le nozze omosessuali. Il cardine della decisione è che vietare il matrimonio tra persone dello stesso sesso andrebbe contro il quattordicesimo emendamento della Costituzione americana (se ne veda il testo altrove).

Il Presidente democratico Barack Obama ha esultato così: «Oggi è un grande passo nella nostra marcia verso l’uguaglianza. Coppie gay e lesbiche ora hanno il diritto di sposarsi, proprio come chiunque altro” («Today is a big step in our march toward equality. Gay and lesbian couples now have the right to marry, just like anyone else»).

Le coppie omosessuali chiedono anche l’adozione di esseri umani generati da coppie eterosessuali, uguali come loro – si sostiene. È verosimile che la richiesta durerà finché le coppie omosessuali non saranno in grado di generare figli propri …

Circa duemila anni fa, la Bibbia (che è l’inappellabile corte suprema del Regno di Dio) aveva già sentenziato che, in ordine alla salvezza, siamo tutti uguali: «Non c’è qui né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù» (Galati 3:28). Sempre secondo la corte suprema del Regno di Cristo, Dio creò l’uomo e poi la donna, li creò maschio e femmina, li unì perché stessero insieme (e per la crescita e moltiplicazione del genere umano). Da allora, ogni uomo ha la propria moglie onde evitare le fornicazioni e ogni donna ha il proprio marito onde evitare le fornicazioni (1Corinzi 7:2). L’inappellabile corte suprema del Regno di Dio ha fatto il massimo per elevare la dignità di ogni persona, creata a immagine e somiglianza di Dio. Nessun cristiano secondo il Nuovo Patto in Cristo Gesù ritiene di essere diverso (superiore / inferiore) rispetto a qualsiasi altro essere umano. Il cristiano pensa soltanto, e sempre, che il peccato esista e che occorra essere in tutto e per tutti ubbidienti alla volontà di Dio al riguardo. L’omosessualità è (e rimane, nonostante tutte le deliberazioni dell’uomo) un peccato che, se non corretto, impedisce di ereditare la salvezza nel post mortem («Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v’illudete; né fornicatori … né adùlteri, né effeminati, né sodomiti … erediteranno il regno di Dio. E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio» (1Corinzi 6:9-11; cfr. anche Romani 1:18ss).

Arrigo Corazza