LA GUERRA SANTA DEL PATRIARCA KIRILL (e basta, per cortesia!)

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LA GUERRA SANTA DEL PATRIARCA KIRILL (e basta, per cortesia!)

24 settembre 2022

 

Nella temibile guerra di propaganda relativa all’attuale conflitto russo – ucraino (“è vero”, “non è vero”, “forse sì …”) sembrerebbe che qualche giorno fa il Patriarca di Mosca Kirill, durante un sermone, abbia pronunciato queste fatidiche parole per sostenere la mobilitazione dei giovani russi, parecchi dei quali se la stanno svignando alla grande:

«Andate coraggiosamente a compiere il vostro dovere militare. E ricordate che se darete la vostra vita per la vostra Patria, per i vostri amici, allora sarete con Dio nel suo Regno, nella gloria e vita eterna».

Il media indipendente bielorusso Nexta ha postato sui social il video di questa memorabile porzione dell’altrettanta (immaginiamo) memorabile omelia del nostro Cirillo. Non conoscendo il russo, ci fidiamo di quanto pubblicato qui sotto, comprensivo del video in oggetto (chi conosce il russo giudicherà se Cirillo abbia detto realmente le parole su riportate; in caso contrario può farcelo sapere):

https://www.ilriformista.it/il-patriarca-kirill-apre-alla-guerra-santa-contro-ucraina-e-occidente-il-messaggio-ai-fedeli-se-morite-sarete-con-dio-320232/

 

COLLOQUIO VIA INTERNET TRA IL PAPA E CIRILLO

16 marzo 2022

Il Vaticano ha confermato che “si è svolto oggi nel primo pomeriggio un colloquio telematico fra il Papa Francesco e Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Russia. All’incontro hanno preso parte anche il Cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani, e il Metropolita Hilarion di Volokolamsk, Capo del Dipartimento di Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca. Il colloquio ha avuto al suo centro la guerra in Ucraina e il ruolo dei cristiani e dei loro pastori nel fare di tutto perché prevalga la pace”. Papa Francesco, spiega il portavoce del Vaticano Matteo Bruni, ” ha ringraziato il Patriarca per questo incontro, motivato dalla volontà di indicare, come pastori del loro popolo, una strada per la pace, di pregare per il dono della pace, perché cessi il fuoco”. La Chiesa – il Papa ha convenuto con il Patriarca – non deve usare la lingua della politica, ma il linguaggio di Gesù”. “Siamo pastori dello stesso Santo Popolo che crede in Dio, nella Santissima Trinità, nella Santa Madre di Dio: per questo dobbiamo unirci nello sforzo di aiutare la pace, di aiutare chi soffre, di cercare vie di pace, per fermare il fuoco”. Entrambi hanno sottolineato l’eccezionale importanza del processo negoziale in corso perché, ha detto il Papa: “Chi paga il conto della guerra è la gente, sono i soldati russi ed è la gente che viene bombardata e muore”.

“Come pastori – ha continuato il Papa – abbiamo il dovere di stare vicino e aiutare tutte le persone che soffrono per la guerra. Un tempo si parlava anche nelle nostre Chiese di guerra santa o di guerra giusta. Oggi non si può parlare così. Si è sviluppata la coscienza cristiana della importanza della pace”.

E, convenendo con il Patriarca quanto “le Chiese sono chiamate a contribuire a rafforzare la pace e la giustizia” Papa Francesco ha concluso: “Le guerre sono sempre ingiuste. Perché chi paga è il popolo di Dio. I nostri cuori non possono non piangere di fronte ai bambini, alle donne uccise, a tutte le vittime della guerra. La guerra non è mai la strada. Lo Spirito che ci unisce ci chiede come pastori di aiutare i popoli che soffrono per la guerra”.

 

* * *

 

Ovviamente, questo comunicato papale non fa una grinza. Di là dal generico «un tempo si parlava anche nelle nostre Chiese di guerra santa o di guerra giusta. Oggi non si può parlare così», il monarca infallibile del cattolicesimo avrebbe dovuto condire le sue parole almeno con un solenne riconoscimento di colpa per le passate violenze dei Cattolici, veri specialisti nelle guerre sante. Sappiamo che recentemente i Papi hanno chiesto scusa di pessimi comportamenti nei secoli trascorsi, ma non in questa circostanza.

In realtà, la guerra santa è sempre stata un vero e proprio cavallo di battaglia della politica d’ogni tempo e luogo. Religione e politica sono andate quasi sempre a braccetto, spalleggiandosi a vicenda. Certo, ci si aspettava che, dopo il messaggio di Cristo, le cose potessero cambiare in toto, ma così non è stato. I cosiddetti “cristiani” hanno combattuto la guerra santa sia contro i nemici interni (i conflitti tra Cattolici e Protestanti, la crociata albigese contro il catarismo e via dicendo), sia contro i nemici esterni (le conversioni forzate volute da Carlo Magno e, soprattutto, le Crociate, 1095 – 1291, viste come difesa contro il progressivo avanzamento degli Islamici e come liberazione dei luoghi santi). Molti altri esempi si potrebbero addurre. E che dire poi delle stragi di Ebrei, ogniqualvolta fossero possibili? Hitler ha solo portato a risultati estremi tendenze già plurisecolari. Nella prima crociata, volta alla conquista di Gerusalemme, ci si preoccupò di sterminare “gli assassini di Cristo” trovati sulla strada …  

Comunque, si può chiedere scusa quanto si vuole ma nel corso dei secoli il male fatto permane ed è proprio quello che ha poi modellato e irrobustito talune forme di potere, dalle quali non si torna più indietro. Nonostante tutte le sue scuse pubbliche sulle malefatte del passato, il Papa rimane sempre là, a Roma, monarca inamovibile e sempre seguito. Perché?

 

LA SITUAZIONE RELIGIOSA IN UCRAINA (STATISTICHE DEL 2019)

  • Abitanti: circa 42 milioni
  • Ortodossi: 64,9 %
  • Cattolici: 11,1 %
  • Protestanti: 1,8%
  • Genericamente “cristiani”: 8%

«La Chiesa ortodossa è rappresentata in Ucraina principalmente dalla Chiesa ortodossa dell’Ucraina (riconosciuta dal Patriarcato ecumenico di Costantinopoli) e dalla Chiesa ortodossa ucraina (riconosciuta dal Patriarcato di Mosca); in misura minore sono presenti la Chiesa ortodossa romena, la Chiesa ortodossa russa fuori dalla Russia, la Chiesa apostolica armena e un piccolo gruppo di seguaci della Chiesa ortodossa dei Vecchi credenti».

https://it.wikipedia.org/wiki/Religioni_in_Ucraina

 

LE ARROGANTI PAROLE DI CIRILLO

«Andate coraggiosamente a compiere il vostro dovere militare. E ricordate che se darete la vostra vita per la vostra Patria, per i vostri amici, allora sarete con Dio nel suo Regno, nella gloria e vita eterna».

Circa il 65% degli Ucraini professa la religione greco-ortodossa. Se anch’essi dicessero le stesse cose di Cirillo, allora chi avrebbe ragione? Non sono tutti e due i combattenti della medesima religione? Anche i soldati ucraini che dessero la propria vita per la loro Patria ecc. sarebbero con Dio nel suo Regno, nella gloria e vita eterna. Quindi, il quadro che si profila per l’aldilà sarebbe il seguente: i soldati russi morti per la loro patria, per i loro amici si ritroverebbero con Dio, nel suo Regno, nella gloria e vita eterna, INSIEME CON i soldati ucraini uccisi parimenti per la loro patria, amici e così via. Dunque, mentre in questa vita ucraini e russi si sparano a vicenda, nell’altra starebbero insieme alla gloria di Dio? Mah!

Ciò che veramente infastidisce, anzi fa davvero imbestialire, nelle affermazioni di Cirillo è la sicurezza ostentata (sua, non della Parola di Dio): « …, allora sarete con Dio nel Suo Regno, nella gloria e vita eterna». Cirillo, ma tu che ne sai? Chi ti dà l’autorità per affermare una cosa del genere, così pesante e gravida di conseguenze per il singolo individuo, che sarà giudicato DA CRISTO per TUTTO il suo comportamento di quando era nel carne, e non solo nel periodo bellico («Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione di ciò che ha fatto quando era nel corpo, sia in bene sia in male»: 2Cor 5:10; cfr. Ap 2:23)?

 

CONCLUSIONE

Alla fine della seconda guerra mondiale, a Roma, comparvero sui muri alcune scritte di questo tenore: «Annatevene via tutti! Lasciatece piagne da soli!». Questa potrebbe essere OGGI anche l’invocazione del cristiano secondo il N.T. Lasciateci da soli con la Parola di Dio, voi organizzatori del male nel cristianesimo, con i vostri fiancheggiatori prezzolati e senza scrupoli, amanti soltanto della gloria umana, che è parziale ed effimera!

Capi e capetti, patriarchi, papi e papetti, censori religiosi e via di questo passo: ma non vi siete stancati di spararle così grosse? Sono secoli e secoli che tormentate il genere umano con la vostra autorità arrogante, con il vostro purgatorio inventato, con tutte le minuzie e i bizantinismi che sorreggono il vostro potere! Nel corso di secoli e secoli avete SCIENTEMENTE preso la gente per stanchezza e tradizione. E basta! Siate bravi! Lasciate fare a Dio ciò che gli compete (giudicare giustamente il mondo tramite Cristo, nell’ultimo giorno, sulla base della sua Parola) e limitatevi a fare CON AMORE E GIOIA ciò che il Signore, tramite la sua Parola, richiede per il vostro benessere spirituale, preoccupandovi in primis della salvezza eterna.

Dispiace notare come nei secoli ai “cristiani” sia mancata dapprima

  • la ferma adesione alla Parola di Dio (e poi, a cascata, siano venuti meno)
  • l’etica biblica,
  • il rispetto per Cristo,
  • la libertà dal potere politico,
  • il coraggio e la consapevolezza di ergersi, senza paure, per la difesa della verità, cioè della «fede una volta per sempre rivelata ai santi» (Giuda 1:3).

Con la progressiva apostasia (abbandono) della verità di Cristo, siamo tornati indietro, molto indietro: e, si badi bene, non al periodo delle Crociate, ma a Genesi 3, che ci offre uno squarcio mirabile dell’astuzia di Satana e della debolezza dell’uomo, tutto preso a magnificare sé stesso, facendo della propria gloria (e non di quella di Dio) la misura dell’esperienza umana. Come dice l’Ecclesiaste, «non c’è nulla di nuovo sotto il sole» (1:9). Circa l’uomo e le sue brutture, tutto è già stato scritto nella Parola di Dio. Torniamo a essa, con la piena consapevolezza che non ne ricaveremo MAI alcun inganno ma solo benefici al massimo grado.

 

ADDENDA (25 settembre 2022, ore 17:44)

KIRILL, PATRIARCA DI MOSCA: MORIRE IN GUERRA LAVA TUTTI I PECCATI

Il Patriarca di Mosca, Kirill, è tornato a incoraggiare i fedeli ad arruolarsi, sullo sfondo della mobilitazione parziale voluta dal presidente Vladimir Putin, che ha però gettato i russi nel panico. «La Chiesa prega perché questa guerra finisca il prima possibile», ha detto il Patriarca nella sua omelia domenicale, «allo stesso tempo, siamo consapevoli che chi muore adempiendo al proprio dovere militare si sacrifica per gli altri». «Questo sacrificio», ha concluso Kirill come riporta il sito Meduza, «lava via tutti i peccati che una persona ha commesso».

https://www.repubblica.it/esteri/2022/09/25/diretta/ucraina_russia_news_oggi_guerra-367127437/?ref=RHTP-BH-I365694626-P3-S1-T1

 

Arrigo Corazza