23 novembre 2021
SOMMARIO
Introduzione
Talune domande preliminari
La terminologia
Conclusione
INTRODUZIONE
Da un punto di vista strettamente religioso o spirituale (che dir si voglia), l’interpretazione della Bibbia è lo sbocco conclusivo di tutto ciò che la riguarda. Non ci sarebbe Bibbia se non ci fosse anche l’interpretazione della Bibbia. Questo fatto non è da trascurare.
Occorre riconoscere che l’interpretazione della Bibbia pone problemi assai delicati, giacché – nel suo insieme – la Bibbia non è un libro semplice (cfr. sotto). Di conseguenza, bisogna avvicinarsi alla soluzione di tali problemi con spirito costruttivo, al fine di glorificare il Signore che ci ha dato la Sua Parola per istruirci nel difficile cammino della vita (vedi lo splendido esempio dato dai Giudei di Berea: At 17:11).
TALUNE DOMANDE PRELIMINARI
Prima di iniziare la trattazione di un tema così importante, è utile porsi talune domande preliminari.
Il credente è chiamato a dare il proprio giudizio – un giudizio individuale – sulle cose della vita (1Ts 5:21). Non si dimentichi che ciascuno di noi sarà giudicato da Dio individualmente e non collettivamente (cfr. Mt 25:31ss; Rm 2:16; 14:12; Gal 6:4-5).
Nessun altro può interpretare la Parola di Dio per me o al mio posto, giacché sono io che debbo viverla secondo i voleri del Signore (Gal 2:20).
Nelle prossime lezioni vedremo che la Bibbia s’interpreta con la Bibbia: questa è l’unica interpretazione “ufficiale” della Bibbia.
LA BIBBIA È UN LIBRO SEMPLICE? NO
La difficoltà di alcune porzioni della Scrittura fu già presente ai cristiani della prima generazione. Vedi Pietro e il suo giudizio sulle epistole di Paolo (2Pt 3:16).
Quali sono oggi, per noi, le difficoltà della Bibbia? Esse sono, essenzialmente, di ordine:
Se è un libro difficile, la Bibbia è dunque riservata ai soli specialisti? No.
Non fu scritta da specialisti per altri specialisti, ma da gente comune per gente comune. Il tutto secondo il piano di Dio e la mozione dello Spirito Santo.
Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità (1Tm 2:4).
Dio vuole che i cristiani siano ripieni della conoscenza della sua volontà, in ogni sapienza e comprensione spirituale (Col 1:9-10; Ef 3:17-21). «Conoscere e fare la volontà di Dio non è privilegio di pochi ma è un dono divino a tutta la comunità… [Qui in Col 1:9] è già sottintesa la polemica contro coloro che pretendevano di avere il monopolio della verità» (La Bibbia Concordata, p. 543).
Gli autori sacri non furono scrittori di professione, ma strumenti potenti della volontà dello Spirito Santo (cfr. 2Tm 3:16-17; 2Pt 1:19-21). Si noti come gli autori del N.T. – gli scrittori più famosi di ogni tempo – non abbiano più scritto altre opere.
La Bibbia destinata ai credenti.
La Bibbia veniva letta ai credenti.
La Bibbia veniva letta dai credenti. Vedi gli ottimi esempi di frequentazione dati da
POSSIAMO COMPRENDERE LA BIBBIA? SÌ
LA TERMINOLOGIA
Occorre far chiarezza sulla terminologia concernente l’interpretazione della Bibbia. Di solito si usano tre termini (interpretazione, esegèsi, ermenèutica), spesso considerati sinonimi. È bene conoscerli più da vicino e comprendere se e in che modo sussistano differenze tra loro.
La differenza tra esegesi ed ermeneutica sta in quanto segue: l’ermeneutica si preoccupa di stabilire quali siano i princìpi dell’interpretazione (in altre parole, ha a che fare con l’aspetto filosofico della cosa, quindi è la scienza o storia dell’interpretazione), mentre l’esegesi pone l’accento sulla pura interpretazione di un testo (se volessimo fare un paragone, potremmo dire che è un po’ come la distinzione esistente tra storia e storiografia: mentre la storia è la ricostruzione del passato, la storiografia è invece la scienza della ricostruzione storica, ossia è la storia della storia). Pertanto, sarebbe preferibile per noi usare il termine esegèsi, più aderente allo spirito di un’interpretazione che voglia rifuggire da condizionanti presupposti filosofici.
CONCLUSIONE
L’apostolo Paolo invita i cristiani in Tessalonica a pregare per lui affinché la Parola di Dio sempre si spanda (letteralmente in greco: “corra”) e sia glorificata come lo era tra i Tessalonicesi stessi (2Ts 3:1). Perché tutto questo se non fosse possibile intendere il Libro di Dio?
In questa lezione abbiamo visto che è possibile capire la Bibbia. Ciò costituisce un vivo incoraggiamento per noi. Spargiamo dunque la Parola di Dio; rendiamole gloria praticandola.
Arrigo Corazza