23 settembre 2021
SOMMARIO
Introduzione
Interpretazione dell’A.T. all’interno dell’A.T. stesso
Interpretazione dell’A.T. all’interno del N.T.
Conclusione
INTRODUZIONE
In questa lezione ci soffermeremo su due importanti argomenti: il primo relativo all’interpretazione che l’A.T. dà di alcuni brani dell’A.T. stesso (in altre parole, cercheremo di capire come alcuni autori sacri dell’Antico Patto abbiano considerato gli scritti di coloro che li avevano preceduti); il secondo riguarderà la spiegazione che gli autori del Nuovo Patto o Testamento hanno dato di brani dell’Antico Patto.
Questi due approfondimenti, specialmente il secondo, ci illustreranno con chiarezza tanto la logica seguita dallo Spirito di Dio all’interno di ciascuno Patto, quanto il rapporto esistente tra Antico e Nuovo Patto. Come il N.T. non può fare a meno dell’A.T., così l’esegesi del N.T. dipende in larga misura da quella dell’A.T. Ciò dimostra non solo l’unità d’intenti tra Antico e Nuovo Patto, ma anche lo sviluppo del piano di salvezza voluto da Dio Padre in Gesù. Di conseguenza, saremo in grado di apprezzare pienamente la progressione, nella Bibbia, dell’intendimento divino circa la salvezza in Cristo.
È di fondamentale importanza, ai fini dell’interpretazione biblica, capire questo fatto, questo progresso, questa scansione temporale (cronologica) e religiosa della Bibbia stessa. In caso contrario si corre il pericolo di commettere grossolani errori di comprensione e applicazione spirituale, mischiando due realtà (da un lato, Israele e l’Antico Patto, dall’altro la Chiesa e il Nuovo Patto) ben distinte tra loro. Da un punto di vista spirituale, occorre dire che l’Antico Patto ha trovato il suo adempimento definitivo in Gesù, venuto per compiere la legge e portare a termine la straordinaria esperienza d’Israele (Mt 5:17; Gal 4:4-5; 3:28; Rm 10:4). Oggi noi non siamo più soggetti all’Antico Patto, ma viviamo – mediante la fede in Cristo quale Signore e Figlio di Dio – nel Nuovo Patto fondato sul sangue, sulla carità e verità portate da Gesù stesso (Gv 1:17). Per i cristiani il Nuovo Patto inaugurato da Cristo durerà sino alla fine di questo mondo (Mt 28:18-20), prima di sfociare nell’eternità di Dio e con Dio. L’interpretazione che la Bibbia offre di se stessa nella sua interezza (Antico e Nuovo Patto o Testamento) ci fa comprendere proprio questo fatto.
INTERPRETAZIONE DELL’A.T. ALL’INTERNO DELL’A.T.
Presso gli Ebrei più devoti, le profezie erano solitamente assai considerate – sia dalla generazione alla quale erano rivolte, sia da quelle seguenti. Gli esempi che seguono illustreranno adeguatamente questo concetto.
INTERPRETAZIONE DELL’A.T. ALL’INTERNO DEL N.T.
Il N.T. è profondamente radicato nell’A.T. Prova ne sono le numerosissime citazioni dell’A.T. riportate nel N.T. E quando non si tratta di citazioni dirette, sorprende parimenti la ricchezza di allusioni (si pensi all’Apocalisse giovannea, che non cita mai direttamente l’A.T. ma vi allude in continuazione, nella misura di metà dei suoi versetti: sui circa 405 versetti dell’Apocalisse, ben 278 si riferirebbero all’A.T., in specie a Daniele, Ezechiele, Zaccaria, Isaia e Salmi).
– Adamo (Gn 1-3; 1Cor 15:21-22,45; Rm 5:14).
– Melchisedec (Gn 14:18-20; Sal 110:4; Eb 5:6,10; 6:20; capitolo 7).
– Giona (2Re 14:25; Gn 1-4; Matteo 12:39-41; 16:4; Lc 11:29,30,32).
– Serpente di bronzo (Nm 21:8-9; 2Re 18:4; Gv 3:14).
– Sacrifici (Lv 1-7; Eb 9:24-26; 10:12).
– Feste (la Pasqua; Es 12:11; 1Cor 5:7).
– Noè e il diluvio (Gn 6-8; 1Pt 3:18-22).
–Abramo: fede (Gn 15:6; Gal 3:6; Rm 4:3), ubbidienza e sacrificio del proprio figlio Isacco (Gn 22; Gv 3:16; 1Gv 4:9-10; Eb 11:8-19; Gc 2:21-24).
CONCLUSIONE
Gli Israeliti devoti avevano un evidente rispetto per la loro tradizione scritta, per la Parola di Dio, facendone oggetto di uno studio profondo e proficuo. Il filo logico delle profezie, seguito all’interno dell’A.T. dagli autori sacri mossi dallo Spirito Santo, è una “prova” (non in senso “scientifico”, beninteso) dell’ispirazione delle Scritture. Per comprendere l’A.T. dal suo interno, non si può fare a meno di tutto l’A.T. visto nella sua unità.
I primi cristiani ebbero un profondo rispetto per l’A.T. perché esso parlava del Messia, annunziandolo con molti secoli di anticipo. Nell’A.T. i discepoli di Cristo videro la presenza di Gesù (1Cor 10:4), manifestata anche mediante una tipologia definita.
Ciò vuol dire che il N.T. non può essere compreso senza l’A.T., e viceversa.
Riconoscere questo fatto significa aver fatto un notevole passo avanti nella corretta esegesi della Bibbia. Il filo logico e spirituale, che lega in modo indissolubile i due Testamenti, è di primaria importanza ai fini dell’interpretazione del N.T. e della Bibbia nel suo complesso. Per il credente, si tratta di un’ulteriore dimostrazione del carattere ispirato delle Sacre Scritture. Dalla Genesi all’Apocalisse, il messaggio si snoda focalizzandosi sulla salvezza dei peccatori mediante l’intervento straordinario (“grazia”) di Dio in Gesù Cristo, il Signore. In lui, e solo in lui, tutto trova compimento e spiegazione, a gloria di Dio Padre, benedetto in eterno.
Arrigo Corazza