LA BIBBIA DI SATANA
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SATANA ESISTE

7 settembre 2021

 

Ad una generazione che cominciava ad essere benestante, secolarizzata e lontana da Dio, Paolo VI in un’udienza generale (15 novembre 1972) rimasta celebre diede una solenne svegliata circa l’esistenza di Satana: «Il male non è più soltanto una deficienza, ma un’efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà. Misteriosa e paurosa. Esce dal quadro dell’insegnamento biblico ed ecclesiastico chi si rifiuta di riconoscerla esistente; ovvero chi ne fa un principio a sé stante, non avente essa pure, come ogni creatura, origine da Dio; oppure la spiega come una pseudo realtà, una personificazione concettuale e fantastica delle cause ignote dei nostri malanni».

Dopo la sbornia degli anni Sessanta, culminati con l’uomo sulla luna, molti furono sorpresi. Sembrò un ritorno a un mondo vecchio e defunto. Ricordo a Roma, ancora minorenne, qualche commento salace del tipo: «Satana? Ma che semo tornati ar Medioevo? Ma che sta a dì questo?». Stiamo parlando di mezzo secolo fa.

Oggi non ci si sorprende più di nulla perché Dio è scomparso dal cuore di molti Italiani. L’interesse per Satana sembra limitarsi a quello di qualche setta, di film e letteratura di genere; figuriamoci se per la massa c’è ancora posto per il vero Satana, con tutti i problemi e il daffare che abbiamo. Eppure, il vero Satana (non quello del folklore) esiste ed è sempre pronto a farci molto male.

 

Arrigo Corazza

 

* * *

 

Se l’esistenza di Dio viene messa in dubbio, altrettanto accade nei confronti di Satana, il diavolo (chiamato con altri nomi nella Bibbia: serpente antico, Belzebub, il Principe dei demoni, il principe di questo mondo). Considerando la testimonianza dell’intera Bibbia, si può concludere che Satana è davvero felice di tale diffuso scetticismo, che gli consente di agire pressoché indisturbato. Un male negato e ignorato ha infatti campo libero per diffondersi e trova ben poche barriere. I tragici frutti di ciò si vedono bene nel mondo in cui viviamo. Tutta la Bibbia parla continuamente di Satana, con centinaia di riferimenti diretti o indiretti. E non solo di Satana, ma di una intera schiera di demoni che sono il contraltare maligno degli angeli buoni di Dio. Satana, coinvolto nell’iniziale violazione di Adamo ed Eva, ha continuato ad agire come «padre della menzogna” (Gesù in Gv 8:44) nel corso di tutta la storia umana e lo continuerà a fare sino alla fine, quando – stando alle profezie bibliche – sarà definitivamente condannato ed annientato da Dio.

Leggendo i Vangeli possiamo constatare quante volte lo stesso Gesù sia entrato in conflitto più o meno aperto con Satana e con tanti demoni. Ne! deserto Gesù l’ha respinto dicendogli «Vattene! » e resistendo ai suoi assalti (Lc 4:8); sulla croce, poi, ne ha decretato l’imminente disfatta (Gv 12:31). Alla fine de! mondo, Gesù lo spazzerà via in un istante (2Ts 2:7-12; cfr. Mt 25:41; Ap 20:10). Satana ha sempre fatto e continua a fare di tutto per allontanare gli uomini dalla Parola di Dio; Satana sa che, tramite la Bibbia possiamo uscire dalla sua sfera di influenza dal peccato, e riavvicinarci a Dio. Satana è uno spirito ribelle a Dio, che vuole instillare lo stesso atteggiamento in tutti noi. Il modo migliore per farlo è … senza che ce ne accorgiamo. Se non siamo uniti a Dio tramite la fede in Gesù Cristo e alla sua Parola, siamo – volenti o nolenti – nelle mani di Satana, anche se non facciamo parte di sette sete sataniche, perché tutti siamo peccatori bisognosi della grazia di Cristo (Rm 3:23-24). Gesù mandò l’apostolo Paolo a predicare il vangelo tra gli uomini «per aprire loro gli occhi, affinché si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio, e ricevano, per la fede in me, il perdono dei peccati» (At 26:18).

Non lasciamoci ingannare dalle filosofie del mondo: Satana ama anche travestirsi da «angelo di luce» (2Cor 11:14), cioè ammantarsi di finto bene, facendoci credere che cose completamente lontane dalla verità siano buone e vere; ad esempio, il fatto che lui non esista e che l’uomo distante da Cristo, o facente parte di un “cristianesimo” o di altra religione non rispondente al N.T., possa ugualmente essere “a posto” davanti a Dio.

 

Valerio Marchi (1997)